Se vedi nuvole all’orizzonte… armati di ombrello!
Il futuro nella quotidiana visione è incerto. Telegiornali, quotidiani e social network riempiono le nostre giornate con notizie catastrofiche. La costante, che impegna il pensiero di ogni lavoratore è il futuro.
Un domani incerto, dove precarietà, malattie, infortuni, pensione e premorienza, influenzano negativamente sogni ed aspettative.
L’età media e il benessere collettivo, si sono notevolmente innalzati, in questi ultimi decenni. Crescite che rappresentano una notevole conquista, se guardati dal punto di vista soggettivo. L’aspirazione di poter fare a tempo indeterminato qualsiasi attività, è forse il sogno ricorrente di ogni essere umano. Un’illusione, che puntualmente si infrange contro l’inflessibile realtà.
La moderna medicina, stili di vita salutistici, ci hanno donato nuovi anni da condividere con i nostri affetti, ma nella maggior parte dei casi, sono anni in cui le forze e le capacità ci abbandonano. Ci costringono ad essere dipendenti da qualcuno, se fortunati o abbandonati a noi stessi. L’innalzamento della vita media ed il benessere ci obbligano a lavorare con tempi più lunghi e serrati. Non si ha più tempo per fare figli, o non ci sono sufficienti risorse economiche per mantenerli. Ci troviamo in un società con crescita tendente allo zero. Non c’è ricambio generazionale. Conseguenza drammatica e che quando non saremo più in grado di lavorare e quasi certamente non più autosufficienti, non ci saranno braccia nuove, per sostituirci. Quelle ormai stanche non avranno forza per produrre e nessuno, potrà garantirci una anzianità serena. Gli enti assistenziali, non avranno sufficiente liquidità per pagare le nostre pensioni, per sostenere le nostre cure. Puntualmente, ogni anno, nel bilancio dello Stato, le spese al sostentamento della popolazione vengono tagliate. Le spese mediche incidono sempre più prepotentemente sull’economia domestica. Si rinuncia a cure a volte essenziali. L’indigenza sarà il nuovo flagello. La piaga del nuovo millennio, figlia di una società indifferente, votata al consumismo e all’effimero.
Non sapere, se domani il nostro tenore di vita sarà accettabile e non fatto di stenti, destabilizza, toglie serenità, razionalità e lucidità nelle quotidiane decisioni.
Un piccolo sacrificio oggi, ancora capaci delle nostre forze, può mettere al riparo i nostri risparmi, i nostri beni, i nostri affetti e garantirci un futuro dignitoso.
